La domanda: “Quando un servizio assicurativo o una polizza è cara e quando invece è costosa?” è meno banale di quello che può sembrare di primo acchito. E impone una riflessione che è giusto affrontare. Se non hai pregiudizi proviamo a farla insieme, ok?
Quando una polizza è cara?
Un bene, sia esso un qualcosa di materiale come un’auto, un vestito, un viaggio o qualcosa di meno tangibile come una consulenza o un servizio professionale, ha un valore di mercato che salvo fortunate eccezioni è proporzionale alla sua qualità.
Ciò significa che è costoso quando richiede una spesa considerevole. È caro, invece, se ha un prezzo superiore a quello che noi percepiamo come adeguato.
Fatta questa fastidiosa premessa, smetto di fare il puntiglioso e vado dritto al punto: le cose di valore vanno pagate il giusto.
E sai perché? Perché il costo ci dà delle garanzie: un servizio di qualità, efficiente, erogato da comprovati professionisti garantisce un risultato.
Per fare un esempio semplicissimo, anche se magari non ce ne sarebbe bisogno: 80 euro sarebbe un prezzo caro se noi stessimo mangiando in un fast food, ma sarebbe “solo” costoso se pagato ad un ristorante di pesce di qualità.
Polizza cara e polizza costosa non sono sinonimi
In quanto consumatori dovremmo allenarci a non confondere più le parole caro e costoso.
Chiedetevi se il bene o servizio che state valutando di acquistare sia di valore, se offra una serie di vantaggi e di garanzie di qualità che ne giustificano la richiesta.
Chiedetevi quali competenze sono messe in campo, quanto tempo occorra per svilupparle, che tipo di referenze può vantare tra i miei pari.
E alla fine, fatevi di nuovo la domanda iniziale: il costo richiesto è davvero eccessivo?
La mia esperienza in materia
Ok, ma dove voglio arrivare? Beh, io sono un consulente assicurativo specializzato nei rischi industriali. Per offrire questo tipo di consulenza sono passato attraverso una serie di studi, corsi, esercitazioni ed errori.
Ci ho messo tempo per arrivare al punto di sentirmi all’altezza di offrire un servizio così specializzato.
Non si tratta solo di curare la tecnica, ma anche di comprendere alcuni dettagli sui processi produttivi. Che poi dettagli NON sono affatto.
Ad esempio:
- So che se si incendiano materiali plastici si sviluppa l’acido cloridrico?
- So che questo è corrosivo per i metalli se non procedo alla decontaminazione?
- Conosco come si individuano le sorgenti di innesco?
- So che la zona di carica batterie dei muletti andrebbe collocata all’esterno anziché dentro al capannone?
- O ancora, sono in grado di valutare se un’interruzione dell’energia elettrica o termica possa arrecare danno alle merci in lavorazione?
- Come ci si pone nei confronti di aziende che hanno a che fare con polveri fini, quindi con il rischio di esplosioni?
Ve la dico sinceramente: per quanto un professionista possa essere abile con la parlantina e astuto, non conoscerà mai le risposte a questi quesiti, se non si è prima specializzato solo nel settore aziende.
Ed è per questo che torno al quesito iniziale: quanto vale una consulenza assicurativa così?
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